FIAT
500 Lusso:
La
Fiat 500 F, prodotta a partire dal marzo 1965, incontrò immediati
consensi da parte di pubblico e stampa risultando mese dopo mese
l'automobile più venduta in Italia.
Nonostante un costante successo, le vendite nei primi mesi
del 68 sembrarono intravedere un'inversione di tendenza di un "trend" comunque
più che positivo. Interpretando i gusti di una clientela ormai sempre più sensibile
ed esigente, la Fiat pensò di affiancare alla F una versione più accessoriata
che, lasciando inalterata la meccanica, fosse però più curata e arricchita nei
particolari: il tutto con una differenza di prezzo di circa il 10%. Nacque dunque così nell'autunno 1968 la Fiat 500 L che
si rivelerà immediatamente un grosso successo, tale da ridurre consistentemente
le vendite in Italia della F:nel primo trimestre 1971 per ogni F, sono
vendute quasi 7 L. Tratti distintivi del modello "Lusso": All'interno : numerose le modifiche "di dettaglio". Alla plancia si nota un rivestimento di vinile nero
"antiriflesso", oltre che ad un nuovo strumento rettangolare derivato dalla maggiore
Fiat 850: la scala tachimetrica risulta portatata a 130 Km/h; di serie viene offerto
l'indicatore livello di carburante. Il portacenere risulta più squadrato e cromato
ai bordi. Gli interruttori risultano più ravvicinati che non nella F. Nuovo
pure il volante di tipo "sportivo": nero, di maggiore spessore e a 2 razze metalliche,
al centro del quale viene posto un nuovo clacson riportante, su campo rosso, il
logo "Fiat". Con la F/L viene introdotto come come optionl (dal 1970) l'antifurto
bloccasterzo che incorpora anche la chiave quadro: nei modelli così allestiti
viene posto un tappo cromato nel blocchetto del centro plancia. Alla base del
cambio viene posta una piccola consolle portaoggetti/portamonete di plastica nera.
Caratteristica del modello L é anche la tasca portacarte centrale di nuova
forma. Alle
portiere si nota una nuova tappezzeria, comune ai sedili, in una particolare texture
"a cannelloni". Vengono abolite le semplici maniglie chiudi porta, sostituite
da pratiche tasche portacarte che assolvono anche la funzione di chiusura. Modificata
anche la leva interna apertura (nella
forma e nel funzionamento) che va ad occupare una più razionale sistemazione.
Di disegno elegante é pure la maniglia alzacristallo che nelle
prime due serie risulta cromata (in abbinamento alla leva apriporta); solo con
la terza serie (dal 1971), divengono in plastica nera. Nuovo
pure il rivestimento al pianale che offre una moquette bouclée. I
sedili anteriori risultano registrabili/reclinabili. All'esterno: La 500 L ha delle protezioni
aggintive sui paraurti di tipo tubolare, tali da modificare leggermente l'ingombro
esterno in lunghezza, che arriva a misurare 3025 mm (in luogo dei soliti 2970
mm). Unica
tra tutte le serie della 500, la L in Italia monta la targa anteriore non più
alla calandra, sotto lo scudetto, (in quanto risulterebbe nascosta dal paraurti
tubolare) ma viene fissata, tramite la sua cornice, appena al di sotto del paraurti
in lama. Alla
calandra si nota un nuovo un nuovo logo allungato senza baffi che riprende lo
stile delle maggiori berline Fiat; sullo sportello posteriore compare un nuovo
logogramma a losanghe: " Fiat 500 L ", anch'esso uniformato alla corrente produzione
della Casa. Con la L, ufficialmente decade l'ormai pleonastica denominazione
di "nuova 500". L'anno seguente anche la F adotterà il nuovo logo, ma semplicemente
come: "Fiat 500" Alle
guarnizioni del parabrezza e del lunotto vennero inseriti profili cromati, mentre
i gocciolatoi risultarono rivestiti con una modanatura lucida. Novità anche alle ruote: oltre a nuove coppe cromate, vengono
offerte di serie delle coperture a carcassa radiale. La gamma colori comprende
nuove tinte particolarmente originali, quali il nero ed il Giallo Positano. A
partire dai modelli F/L di produzione successiva al 1970 viene modificata la posizione
della lucetarga sullo sportello motore, posizionata ora leggermente più
in alto rispetto alle serie precedenti. Con
lo strepitoso successo commerciale della L (il modello attualmente ancora più
diffuso) ed F, si rese necessario affiancare alla produzione torinese, le linee
Autobianchi di Desio (Milano) e Sicilfiat di Termini Imerese (Palermo). |